Inaugurazione sabato 1 novembre ore 17.30 con presentazione di Anna Pambianchi e la partecipazione dell’Assessora per le Pari Opportunità di Chioggia Barbara Penzo.
Stefania Chiereghin ha ideato un percorso originale che, attraverso le foto, scandaglia l’animo delle donne quando vivono l’amara esperienza del dominio e dell’assoggettamento. Le immagini mostrano simbolicamente il passaggio dalla condizione di vittima passiva e rassegnata – dietro la maschera appunto – alla condizione di una donna libera che prende su di sé la responsabilità della propria vita, sollevando la maschera e gettandola via.
Il passaggio, l’attraversamento da una condizione all’altra non sono né semplici, né scontati. Hanno bisogno di una forte determinazione interiore e anche di un ambiente sociale caldo, comprensivo, protettivo. Ecco perché ciascuna di queste foto è una sorta di lettera che chiede di essere letta e condivisa. E’ un messaggio diretto a ciascuno/a di noi.
Stefania, progettando questo percorso, ha l’intenzione chiara di scuoterci e toglierci dallo stato di spettatrici/spettatori inerti e indifferenti. La violenza contro le donne è un dato storico. Viene da un tempo lontano. Ma da un po’ di anni è emerso dal gran mare del silenzio, perché le donne hanno conquistato un’influenza sociale maggiore, hanno conquistato una voce e soprattutto una maggiore consapevolezza di se stesse, rompendo l’antico tabù che imponeva sottomissione e rassegnazione. Questa è sicuramente una svolta. Ma perché la svolta diventi un sostanziale, profondo cambiamento nelle relazioni tra i due sessi nel segno del rispetto c’è ancora molto cammino da compiere. Una cultura nuova sta nascendo con gran travaglio. Ma questa nuova cultura ha bisogno della sensibilità e dell’impegno di tutti, donne e uomini.